lunedì 27 febbraio 2012

A ognuno la sua muta

Disegni e colori secondo la fantasia piu’ sfrenata, aderenza obbligata. Il vestire a mo’ di seconda pelle e’ conditio sine qua non da rispettare se si vuole provare anche per una sola volta l’ebbrezza di indossare una muta. Metterla su non sara’ operazione agevole, ma si trattera’ di una piccola sofferenza ripagata dall’utilita’ che una muta aderente adduce ogni qual volta si punti a missioni subacquee.

Da quella leggerissima in lycra alla muta stagna (drysuit) - con tanto di indumenti o sottomuta - per immersioni in acque fredde. La muta protegge il sub non solo dal freddo (e dalla perdita di calore corporeo, inevitabile e rapida anche nei mari caldi) ma anche da tagli, escoriazioni e punture di animali marini (specie nei mari tropicali). Considerando che un’immersione dura da un quarto d’ora ad alcune ore, un subacqueo o un apneista che si rispetti – e che abbia cura di se stesso - non puo’ fare a meno di una muta, pena il rischio ipotermico (assideramento).

Esistono molti tipi di muta, la scelta della quale e’ di regola subordinata alla temperatura dell’acqua in cui si ha in animo di tuffarsi. Le mute per mari caldi sono in lycra, nylon o neoprene (gomma che ingloba delle bollicine di azoto) da 3 millimetri (mm), indossate a diretto contatto con la pelle e disponibili sia in formato intero che short. Proteggono principalmente contro sole, escoriazioni e punture ed offrono un modesto isolamento termico.

Le mute umide sono in neoprene e vanno dai 3 ai 7 mm. Le mute umide devono essere attillate e, se della taglia corretta, favoriscono la formazione - tra pelle e superficie interna della muta - di un sottile strato d’acqua che si riscalda e riduce quindi la velocita’ di dispersione del calore corporeo. In caso di immersioni al di sotto dei 21°C diventa obbligatoria una muta umida dello spessore di 6 - 7 mm, se non una semistagna (un pezzo unico con cerniera dorsale da spalla a spalla e guarnizioni di neoprene liscio a polsi e caviglie).

Infine, per i subacquei esperti, la muta stagna. Si indossa sopra ad ulteriori indumenti di protezione termica, ma deve essere meno attillata delle altre. La muta stagna impedisce assolutamente all’acqua di penetrare, essendo costituita da materiali impermeabili, tipo il trilaminato, il neoprene, il poliuretano. In genere comporta degli stivaletti incorporati nella muta e guarnizioni stagne al collo e ai polsi di lattice o neoprene liscio. Ha inoltre due valvole, una per l’immissione dell’aria ed un’altra di scarico.

Va viepiu’ ricordata l’enorme importanza del cappuccio – sempre in neoprene -, spiegata dalla constatazione che circa il 75% del calore del corpo viene perso dal sub attraverso la testa. Il cappuccio non deve essere troppo stretto attorno al collo per non comprimere la carotide provocando conseguenze gravi, quali l’aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Quasi tutti i sub lo preferiscono staccato dalla muta. Il kit e’ completato da guanti e calzari, quest’ultimi con suola rigida per camminare senza problemi su qualsiasi tipo di superficie.

Che si vada giu’ per passione estemporanea o si sia professionisti - per esempio - dell’apnea in assetto costante, poco cambia. La scelta della muta deve essere oculata ed accurata!

venerdì 24 febbraio 2012

Per le pinne, il fucile e gli occhiali tuffiamoci in Planet Sub!

Nei mitici anni sessanta sotto un cielo di mille colori Edoardo Vianello con le pinne, fucile ed occhiali si tuffava con la testa all'ingiù e nell'acqua salata si concedeva un dolcissimo bacio d'amor.

Oggi, per immergersi nella“tavola blu”da professionisti o semplicemente per scoprire l'incanto della fauna che lo popola con l'attrezzatura adatta, è necessario affidarsi agli esperti del settore che possano garantire momenti piacevoli in totale sicurezza.

Planet Sub è un punto di riferimento per la subacquea di tutta Italia, grazie all'offerta di prodotti qualificati presentati nel sito, garantiti da spedizioni rapide ( 24/48 ore) e sicure e dalla esaustiva assistenza al cliente anche nella fase successiva all'acquisto.

Per spese superiori ai 200 euro le consegne sono gratuite mentre il servizio segnalazione prezzo più basso regala al cliente la certezza assoluta di avere scelto l'importo più conveniente.

Il negozio di Prato, in attivo nel web dal 2009, nasce dall'amore profondo per il mare e rifornisce tutti coloro che condividono la stessa passione, con un'attrezzatura completa per la subacquea, l'apnea, il triathlon, la nautica e il nuoto, senza tralasciare gli accessori minori, tutti di marchi selezionati.

Ai concorrenziali prezzi di base si aggiungono le allettanti offerte dell'e-shop, dove articoli nuovi e usati si alternano in una vetrina di imperdibili occasioni (di frequente a costi dimezzati).

Gli ordini possono essere effettuati via internet o telefonicamente e saldati attraverso svariate modalità di pagamento, da decidere a seconda delle proprie preferenze.

Planet Sub è anche insegnamento, proponendo corsi di subacquea, pesca, apnea, allenamenti ed escursioni in collaborazione con le storiche scuole toscane del settore.

I preziosi consigli e suggerimenti di Alessio Traversari, titolare del negozio e istruttore tecnico di Apnea didattica, Apnea Accademy, istruttore di pesca in apnea Fipsas e subacqueo, assicurano il sigillo di qualità al negozio, che diventa insostituibile punto di incontro per apneisti, sub e appassionati del “Planet” mare.





giovedì 23 febbraio 2012

Archeologia subacquea, privilegio da sub


A volte mitologiche perche’ immaginarie, altre effettivi miti riconosciuti dalla storia, talvolta rivedono la luce in superficie, assai piu’ spesso nel profondo blu del mare ci rimangono inabissate per l’eternita’. Sono le bellezze che popolano le profondita’ del mare e che negli ultimi decenni hanno stimolato una branca particolare dell’archeologia - quella subacquea – a caccia di reperti, testimonianze e tesori del nostro passato che il mare inghiotte molto piu’ frequentemente di quanto si possa ritenere e sovente mai restituisce.

“Lui adesso vive ad Atlantide con un cappello pieno di ricordi…” cantava Francesco De Gregori nel 1976 su di una musica dall’atmosfere sognanti, come la fantomatica e leggendaria isola che Platone ci tramanda quale potenza navale “sprofondata in una singola notte di disgrazia, una volta fallita l’invasione di Atene”, all’incirca 9.000 anni prima di Cristo. Si delira con i tesori degli abissi… oppure si piange, come hanno fatto tutti coloro che hanno letto o visto “Titanic”, commovente storia di amore sacrifico che si consuma sul famoso transatlantico salpato da Southampton il 10 aprile 1912 - con l’ambizione di collegare vecchio e nuovo continente – e tragicamente inabissatosi nella notte fra il 14 e 15 aprile successivi a seguito di una tremenda collisione con un iceberg avvistato, purtroppo, solamente ad occhio nudo (pare che i binocoli non fossero giunti al porto inglese al momento della partenza) e quindi con gravissimo ritardo. Tremilaottocento metri di profondita’ oceanica e primi recuperi degli oggetti di valore (casseforti e gioielli in primis) solo a partire dal 1987, oltre 1500 morti ed almeno un matrimonio non celebrato.

Cosa che, invece, e’ possibile fare oggi nei fondali antistanti il porto di Alessandria d’Egitto, dove ci si puo’ promettere amore eterno - tra una bolla di ossigeno e l’altra - davanti alle rovine inabissate del castello di Cleopatra. Un bijou per gli appassionati dell’archeologia sottomarina, che esplorano fondali per identificare antichi tesori. Un vero e proprio Museo organizzato sul fondo del mare ad Alessandria che espone in rapida successione i mastodontici blocchi del faro (una delle sette meraviglie del mondo antico), le statue greche e romane (busti di sovrani e di personaggi di corte, sfingi, colonne, capitelli) e i resti del palazzo di Antonio e Cleopatra, alcova del loro sogno d’amore. Chicche fruibili esclusivamente dai sommozzatori in grado di ammirare ricchezze – naturali e non – sepolte nel mare.

Che talvolta proprio loro consentono di far riaffiorare, come accaduto il 16 agosto 1972 a Stefano Mariottini (un giovane sub dilettante romano) che fa un tuffo nei fondali di Riace (in provincia di Reggio Calabria) ed, ad appena 8 metri, rinviene le statue dei due guerrieri che da quel giorno diventano famose in tutto il mondo come i Bronzi di Riace, capolavori scultorei del mondo greco classico.

Voglia di superare i confini dell’ignoto e giusta attrezzatura da sub per diventare provetti archeologi subacquei…

lunedì 13 febbraio 2012

Planet Sub e Umberto Pelizzari

Planet Sub di Prato è un negozio di attrezzatura subacquea di ogni genere e per ogni esigenza e tipologia di subacqueo, ma chi conosce il suo proprietario Alessio Traversari sa che il primo e più grande amore è stato sempre l’apnea. Questa disciplina ha conosciuto in Italia grandissimi pionieri e campioni delle immersioni in apnea, ma tra tutti c’è chi ha dato veramente una svolta alla Disciplina in Apnea, Umberto Pelizzari.

Mettendo a segno per 11 anni, dal 1990 al 2001, ben 16 record mondiali nell’assetto costante, variabile e No Limits è stato colui che ha fatto conoscere al grande pubblico degli amanti del mare e delle immersioni le grandi emozioni della profondità in un solo respiro.

Grazie alla volontà di Alessio e all’interessamento della Cressi, sponsor tecnico della serata, gli amici di Planet Sub lo sorso Venerdì 3 Febbraio hanno potuto passare un pomeriggio nei locali del negozio con Umberto che, simpatico come abbiamo imparato a conoscerlo anche in tv, si è lasciato tempestare di domande sia sugli aneddoti dei suoi record che sulla passione comune per la pesca subacquea.

Dell’evento hanno dato notizia gli organi di stampa, in particolare Il Tirreno e La Nazione anche perché all’incontro in negozio è seguito un appuntamento “ufficiale” nella Sala Conferenze dell’Hotel Datini, alla presenza di oltre 300 persone provenienti da centro e nord Italia. In questa occasione anche il Comune di Prato ha voluto offrire a Umberto un simbolico riconoscimento per le grandi emozioni che ci ha fatto vivere negli anni dei record e che, piacevolmente, abbiamo rivissuto e commentato insieme proprio in questa occasione.

Non sono mancati momenti esilaranti come i racconti dei vari aneddoti e i “profili” che Umberto fa di quelle persone che lo hanno coadiuvato nei suoi record… uno su tutti il “Corsaro”. Durante la serata si è parlato anche della didattica fondata da Pelizzari, Apnea Academy, che svolge attualmente anche una funzione di ricerca delle malattie connesse all’attività subacquea.

Domenica 12 Febbraio è stata la volta della gara annuale trofeo Apnea Prato Sea Life che ogni anno il negozio Planet Sub e lo staff organizzano, con un aumento delle iscrizioni che hanno visto ben 30 partecipanti da tutta Italia darsi battaglia nella specialità dinamica con attrezzi in vasca corta da 25 metri.

A proposito di Apnea Academy… Alessio continua con i corsi e allenamenti presso la piscina di Prato e Calenzano e chiunque fosse interessato può venire a provare e iscriversi.

Per info e contatti: Tel 0574 1821851 e cell. 3821927481 - e-mail: info@planetsub.it